Sull’Iperico

Ci stiamo avvicinando ad una delle notti più magiche dell’anno, la notte di San Giovanni, una festività che cade il 23 di giugno. Si tratta di un tempo dal grande simbolismo spirituale, poiché rappresenta il momento di passaggio tra la luce e l’oscurità, il sovrapporsi di due mondi, quello solare legato alla luce e quello lunare legato alle tenebre. Sin dai tempi più antichi si celebrava questa notte con numerosi rituali, nel periodo pagano come la festa della fertilità legata all’incombente raccolta dei campi, poi, con l’avanzamento del cristianesimo, venne ribattezzata e dedicata a San Giovanni Battista, un santo molto particolare considerato dai mistici cristiani l'alter ego di Gesù, una sorta di gemello oscuro.

Oltre ad essere un momento di rito, è una data importantissima anche per l’erboristeria tradizionale in quanto rappresenta il periodo di raccolta di alcune erbe officinali, la cui maturazione si considera che debba avvenire proprio in quel giorno e in quella notte. Ancora oggi queste piante sono conosciute come erbe di San Giovanni.

La più famosa, che nella nomenclatura popolare porta anche il nome del santo, è senza dubbio l’Iperico (Hypericum perforatum L.) una pianta dalla forte marcatura solare con i suoi fiori gialli accesi, e le foglie che, se osservate controluce, appaiono costellate da piccoli fori.

L’Iperico è una pianta fondamentale della tradizione erboristica, possiede molteplici proprietà conosciute fin dai tempi antichi ed è adoperata sia per uso interno che esterno sotto forma di tisane, tinture, oleoliti e unguenti. Tra le sue proprietà va nominata la capacità cicatrizzante, vulneraria e lenitiva per i tessuti epiteliali lesi. Che si tratti di tagli, ustioni o altro tipo di piaghe ed ulcerazioni, qui l’Iperico viene adoperato sotto forma di unguento o di oleolito , un rimedio che si ottiene lasciando i fiori e la parte aerea della pianta a macerare sotto i raggi solari, ottenendo così il suo caratteristico colore rosso sangue.

Per uso interno invece l’Iperico, sotto forma di tisana o di tintura madre, ha una grande azione sul tono dell'umore. Molto probabilmente, infatti, è esattamente grazie a questa proprietà che popolarmente veniva chiamato l’erba scaccia diavoli. Oggi anche l' OMS, l' ESCOP ed altre organizzazioni sanitarie riconoscono le sue virtù benefiche nel trattamento delle turbe psicosomatiche, degli stati depressivi, dell’ansietà e dell’agitazione nervosa.

Oltre a questa pianta straordinaria ne vanno citate altre appartenenti a San Giovanni che ne indica il periodo giusto per la loro raccolta: l’aglio, la cipolla, la lavanda, la mentuccia, il corbezzolo, il biancospino, l’artemisia, la ruta e tante, tante altre ancora.

Per finire non possiamo non nominare il famoso liquore di Nocino le cui componenti, le noci acerbe e svariate erbe officinali, secondo la tradizione andrebbero raccolte proprio in questa notte.    

 

Martin Hrusinsky