I gemmoderivati

Nonostante quanto scritto in precedenza, gli gemmoderivati si sono guadagnati un posto al sole molto velocemente, sopratutto naturalmente in Belgio, e poi in Francia, Italia e in Romania. Negli ultimissimi anni anche Germania, Regno Unito e USA hanno cominciato ad interessarsi a questi rimedi destinati senza dubbio a conquistarsi uno spazio sempre maggiore nella fitoterapia e non solo nei negozi di erboristeria ma sopratutto anche tra medici e ricercatori. Oggi il paese comunque che fa più ricerca scientifica su queste sostanze è la Romania, che è stata anche la prima ad introdurre la gemmoterapia come materia di studio in corsi di laurea in medicina.

Per quel che riguarda il meccanismo d'azione, va detto che i dati disponibili nella letteratura scientifica internazionale si basano sostanzialmente su dati clinici, questo a causa del fatto che come già detto fino a due anni fa non si conosceva nemmeno la loro esatta composizione. Quel che emerge, comunque, è di grande interesse e si potrebbe sintetizzare, per dirla con le parole del già citato Dott. Piterà, con la seguente frase: i meristemoderivati hanno un'azione profonda e sistemica mentre i fitoderivati più tradizionali un'azione maggiormente organotropica, vale a dire, in altre parole, che i meristemoderivati hanno un'azione ampia, che coinvolge se non proprio tutto l'organismo, almeno più organi ed apparati, mentre le parti adulte delle piante sembrano avere maggiore predilizione per questo o quell'organo sebbene, anche in questo caso, le piante che agiscono su di un' unico livello sono davvero poche.

Personalmente non saprei più farne a meno e le soddisfazioni professionali che ne ho ricavato sono enormi, sopratutto se associati a rimedi dell' erboristeria tradizionale perché, come scrive lo stesso Pol Henry, ricostruire all'atto della somministrazione della pianta l'unità funzionale della stessa unendo parti giovanili e parti adulte ne potenzia reciprocamente l'effetto.

Prof. Paolo Ospici